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Contratto a Tempo Determinato

Il contratto a termine, più comunemente chiamato contratto tempo determinato, è diventato nel corso degli anni la tipologia di contratto più utilizzata dai datori di lavoro.

Viene spesso utilizzata dalle aziende, perché garantisce una maggior flessibilità nonostante rispetto ad altre forme di contratto abbia costi maggiori, ulteriormente incrementati con l’approvazione del Decreto Dignità che ne ha ristretto l’utilizzo.

Fatte queste piccole premesse, vediamo insieme nel dettaglio come funziona, la durata, le eventuali proroghe, i divieti e i limiti di utilizzo.

come funziona il contratto a tempo determinato?

Il contratto di lavoro a tempo determinato, come lascia intuire la parola stessa,  prevede un termine finale, ovvero una durata prestabilita.

Tale data deve essere indicata all’interno della lettera di assunzione, salvo i casi in cui la data non può essere precisa, come ad esempio nei casi di sostituzione per la maternità.

Esso essere stipulato tra un datore di lavoro e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione. 

Come tutte le altre tipologie deve essere redatto in forma scritta, tranne per i contratti con una durata inferiore ai 13 giorni

DURATA

La durata massima prevista per il contratto a tempo a termine è di 12 mesi, ma può avere una durata fino a 24 mesi in caso di esigenze:

  • temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, ovvero esigenze sostitutive di altri lavoratori;
  • connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

Nel caso in cui il contratto abbia una durata superiore a 12 mesi senza la presenza delle condizioni che vi abbiamo appena elencato, il contratto dovrà essere trasformato in contratto a tempo indeterminato.

Un altro caso eccezionale che prevede la durata massima di 24 mesi, è quando il rapporto di lavoro intercorre tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, per effetto di una successione di contratti, conclusi per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria, nelle seguenti situazioni:

  • diverse disposizioni dei contratti collettivi;
  • attività stagionali.

Invece è sempre consentita l’assunzione a termine dei dirigenti, purché la durata del contratto non sia superiore a 5 anni.

Proroghe e rinnovi DEL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

Il contratto può essere rinnovato nei seguenti casi:

  • esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, ovvero esigenze sostitutive di altri lavoratori;
  • esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

Invece può essere prorogato liberamente nei primi 12 mesi e, successivamente, solo in presenza delle esigenze riportate sopra, ad eccezione delle attività stagionali.

Il termine finale del contratto può essere prorogato per un massimo di quattro volte, quando il contratto iniziale ha una durata inferiore a 24 mesi e con il consenso del lavoratore.

Qualora il numero delle proroghe sia superiore, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di decorrenza della quinta proroga.Fatta eccezione: attività stagionale

Divieti

L’assunzione tramite il contratto a tempo determinato non è ammessa:

  • per sostituire lavoratori in sciopero;
  • presso le unità produttive che abbiano effettuato licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione, salvo alcuni casi particolari indicati dalla legge;
  • presso le unità produttive in cui sono operanti sospensioni o riduzioni dell’orario in regime di Cassa Integrazione Guadagni;
  • per i datori non in regola con la normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

 

Diritti di precedenza

Il contratto a tempo determinato prevede che il lavoratore che abbia prestato attività lavorativa a termine presso la stessa azienda per un periodo superiore ai 6 mesi, ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato per mansioni equivalenti, effettuate dal datore di lavoro entro i 12 mesi successivi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine.

Il diritto di precedenza può essere esercitato a condizione che il lavoratore manifesti la propria volontà al datore di lavoro rispettivamente entro 6 mesi o 3 mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

Il diritto di precedenza si estingue trascorso un anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

Licenziamento

Il lavoratore assunto a tempo determinato non può essere licenziato prima della scadenza del termine se non per giusta causa. 

Il licenziamento intimato senza giusta causa prima della scadenza del termine comporta il diritto del lavoratore al risarcimento del danno, che corrisponde a tutte le retribuzioni che sarebbero spettate al lavoratore fino alla scadenza inizialmente prevista, dedotto quanto eventualmente percepito dal lavoratore lavorando presso un altro datore di lavoro nel periodo considerato.

Settimana prossima concluderemo la nostra rubrica sui contratti di lavoro, parlando del contratto a tempo indeterminato.

 

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