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Emersione dei lavoratori stranieri

L’emersione dei lavoratori stranieri prevede tre procedure amministrative diverse, che consente di convertire il permesso di soggiorno in un permesso di soggiorno per attesa occupazione o per motivo di lavoro subordinato.

Dal 1° giugno 2020 fino al 15 luglio 2020, è possibile inviare domanda telematica per l’emersione dei rapporti di lavoro e il rilascio di permessi di soggiorno temporaneo Decreto Rilancio. In poche parole si potrà regolarizzare colf, badanti e braccianti stranieri tramite una procedura agevolata.

Quali requisiti devono avere i lavoratori?

I lavoratori per poter accedere alla procedura di emersione devono possedere una delle seguenti condizioni:

  • La conclusione di un contratto di lavoro subordinato ex novo, che si svolga in determinati settori lavorativi, con cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea, presenti sul territorio nazionale da prima dell’8.3.2020 e che non se ne siano allontanati successivamente
  • L’emersione di un rapporto di lavoro irregolare in corso, in determinati settori lavorativi, con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale da prima dell’8.3.2020 e che non se ne siano allontanati successivamente
  • La richiesta da parte dei cittadini stranieri di un permesso di soggiorno temporaneo della durata di sei mesi dalla presentazione dell’istanza, allorché si trovino in determinate condizioni, ovvero:
    a) abbiano un permesso di soggiorno scaduto dal 31.10.2019, che non sia stato rinnovato né convertito;
    b) sono presenti in Italia da prima dell’8.3.2020, senza essersi allontanati successivamente;
    c) abbiano svolto attività lavorativa, in particolare modo se debitamente comprovata, prima del 31.10.2019, purché in determinati settori lavorativi.

Cosa deve fare il Datore di Lavoro?

Il datore di lavoro dovrà:

  • versare un importo forfettario pari a 500 euro per ciascun rapporto di lavoro.
  • pagare un contributo – sempre forfettario – relativo alle somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale, la cui determinazione e le relative modalità di pagamento saranno stabilite con Decreto Interministeriale

Il contributo deve essere versato tramite modello “F24 ELIDE”.

La procedura di regolarizzazione dei rapporti di lavoro in nero, non è applicabile a tutti i settori di attività, ma solo ad alcuni.

I SETTORI INTERESSATI

I settori interessati dalla procedura di emersione del rapporto di lavoro irregolare sono i seguenti:

  • agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;
  • assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza (colf e badanti ad esempio);
  • lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare

I LIMITI ECONOMICI PER I DATORI DI LAVORO

Il datore di lavoro di attività quali, agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse, deve essere in possesso di un reddito imponibile o di un fatturato non inferiore a 30.000 euro annui.

Diversamente, i datori di lavoro delle attività di lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare o all’assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, devono avere un reddito imponibile non inferiore a:

  • 20.000 euro annui, in caso di nucleo familiare composto da un solo soggetto percettore di reddito;
  • 27.000 euro annui, in caso di nucleo familiare inteso come famiglia anagrafica composta da più soggetti conviventi.

 

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